Dott. Vincenzo Firetto
Le due discipline si influenzano prepotentemente.
Esiste una forte interconnessione tra la medicina della longevità e la medicina del dolore, poiché entrambe mirano a migliorare la qualità della vita, seppure con approcci diversi ma complementari.
La medicina della longevità é un ramo emergente della medicina, possiamo dire una medicina molto preventiva che si propone di mantenere nei pazienti performance fisiche-psicologiche ottimali nonostante il passare del tempo; si concentra sul rallentamento del processo di invecchiamento e sull’estensione della durata della vita in buona salute, riducendo l’insorgenza di malattie croniche legate all’invecchiamento.
La medicina della longevità e la medicina del dolore rappresentano due aree interconnesse soprattutto quando si tratta di garantire una vecchiaia in salute e minimizzare le sofferenze derivante da patologie croniche associate all’invecchiamento.
La medicina della longevità si focalizza su strategie per rallentare l’invecchiamento e migliorare la qualità della vita nel lungo termine, mentre la gestione del dolore si concentra sul controllo dei sintomi per migliorare il benessere quotidiano, in particolare per gli anziani che spesso soffrono di malattie degenerative ed infiammatorie.
Prevenire l’invecchiamento cellulare significa anche prevenire il dolore; infatti l’invecchiamento é associato all’aumento delle cellule senescente, che contribuiscono all’infiammazione cronica, spesso alla base di condizioni dolorose come l’osteoartrite ed altre patologie articolari e muscolari. Molte malattie croniche associate all’invecchiamento, come l’artrosi, le malattie cardiovascolari, il diabete e la fibromialgia causano dolore persistente.
La medicina del dolore affronta il dolore mentre la medicina della longevità si occupa di prevenire o ritardare queste condizioni, agendo alla radice del problema (infiammazione, stress ossidativo, stili di vita).
La medicina della longevità utilizza trattamenti preventivi per rallentare l’invecchiamento, riducendo l’infiammazione e di conseguenza le malattie legate all’etá di cui il dolore cronico é il maggiore esponente. La medicina del dolore si concentra sul trattamento e sulla gestione del dolore cronico e acuto, che spesso é un ostacolo significativo al benessere durante l’invecchiamento.
L’infiammazione cronica di basso grado é un fattore chiave sia dell’invecchiamento che del dolore cronico.
La medicina della longevità utiliza interventi come dieta antinfiammatoria, esercizio fisico, integrazione con integratori, antiossidanti per via infusionale.
La medicina del dolore può includere terapie come PRP (Plasma Ricco di Piastrine), farmaci antinfiammatori e blocchi nervosi per gestire i sintomi.
Alcune terapie sono condivise in entrambi i campi, come le terapie rigenerative: cellule staminali e fattori di crescita usate per rallentare l’invecchiamento.
Il PRP: rigenera i tessuti e riduce il dolore articolare, utile sia per prolungare la funzionalità articolare che per alleviare il dolore. Favorisce, inoltre, la guarigione e la riparazione di tessuti danneggiati grazie ai fattori di crescita presenti nel plasma. Stimola la produzione di collagene e la rigenerazione cellulare.
Tecnologie avanzate: la neuromodulazione o la stimolazione elettrica transcutanea, che migliora la qualità della vita dei pazienti con dolore cronico e promuovono un invecchiamento attivo.
Inoltre entrambi i campi condividono l’approccio della medicina personalizzata, utilizzando:
– Test genetici ed epigenetici, biomarcatori per identificare predisposizioni e trattamenti su misura.
– Tecnologie innovative per monitorare e migliorare la salute nel tempo.
Secondo l’OMS l’aspettativa di vita globale é aumentata di 5 anni tra il 2000 e il 2015, il più rapido aumento dal 1950; quindi la sfida dei prossimi anni non sarà tanto il cercare l farmaco miracoloso che ci farà vivere oltre 100 anni, ma piuttosto capire che si deve cambiare mentalità ed imparare a iniziare a prenderci cura di noi stessi, iniziando già da giovani a prevenire il declino funzionale delle capacità fisiche e cognitive, addirittura per ricuperare ciò che si perde inevitabilmente con l’invecchiamento.
Quindi la medicina della longevità e la gestione del dolore condividono l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e ridurre l’incidenza delle patologie croniche legate all’età. Utilizzando una combinazione di tecnologie avanzate, terapie rigenerative, interventi nutrizionali e strategie di gestione dello stress, si possono ottenere benefici sinergici per ritardare l’invecchiamento e migliorare la gestione del dolore. Queste sinergie insieme offrono una strategia integrata per garantire una vita più lunga e sana. Queste sinergie sono particolarmente importanti negli anziani, dove un approccio olistico può favorire una vecchiaia più sana e indipendente.
Concludendo possiamo dire che la gestione efficace del dolore è una componente essenziale della medicina della longevità, poiché il dolore cronico non trattato accelera l’invecchiamento, peggiora la funzione fisica e compromette il benessere generale.